Il Palazzo di Westminster, sede del Parlamento Britannico, è un edificio storico di Londra di immenso valore. La sua denominazione significa “Monastero occidentale”; infatti in quest’aria nel Medioevo sorgeva un complesso abaziale con un monastero sulla riva Nord del Tamigi. Oggi è l’emblema londinese per eccellenza, insieme alla sua torre dell’orologio. La sua importanza storica, culturale e politica hanno fatto sì che nel 1946 l’UNESCO designasse l’intera area come patrimonio dell’umanità.

Ancora una volta questo prestigioso titolo non sembra sufficiente a tenere in piedi (nel vero e proprio senso della parola) un edificio così importante dal rischio di deterioramento. La Commissione della Camera dei Comuni ha fatto eseguire lo scorso anno un sopralluogo accurato in tutte le aree del Palazzo. Dall’analisi sono emersi dati allarmanti sulle condizioni dello stabile, specialmente le aree più antiche e quelle più esposte sul versante del Tamigi.

Il Palazzo di Westminster acquisì la struttura odierna intorno al 1834 a seguito di un incendio devastante. Ma le sue fondamenta poggiano su antichi edifici preesistenti, risalenti primi anni Mille. Già questo dato fa pensare che l’edificio avrebbe, per sua natura, bisogno di controlli periodici.

Problemi idraulici consistenti e deterioramento di porzioni importanti di muratura sono sempre più frequenti. I danni provocati mettono a rischio la stabilità dell’edificio e la salute di coloro che lo popolano quotidianamente. Si è arrivati ad oggi che le spese affrontate per mettere in pratica continui interventi di manutenzione si aggirano intorno a 60 milioni di sterline. Una rapida analisi finalizzata a prevedere le sorti future di Westminster riporta una stima approssimativa di questo budget, che in poco tempo potrebbe raggiungere gli 80 milioni di sterline, se non si procede immediatamente con un’opera immediata di restauro totale.

I rischi più ingenti riguardano le numerose infiltrazioni che affliggono le aree più umide dell’edificio e la presenza di amianto nelle sezioni più antiche della struttura.

È già da un anno circa che si vociferava di un piano di intervento concreto che potesse mettere fine alle numerose problematiche, ma ad oggi ancora non si hanno risposte concrete. Il restyling dovrebbe partire il prima possibile, ma le notizie non sono del tutto certe. Si vocifera che il progetto verrà attuato a partire dal 2019, altri parlano del 2022. Dati più certi riguardano la spesa, che si aggirerà intorno ai 3,5 – 4 miliardi di sterline. La Commissione del Tesoro non ha ancora espresso totale approvazione del progetto e la sua effettiva messa in opera; tra i motivi c’è il fatto che l’intervento prevede il trasferimento della sede del Parlamento e di tutti gli uffici annessi. Il restauro andrebbe infatti a toccare all’incirca un centinaio di stanze, tra le quali anche la Westminster Hall, la parte più antica del palazzo, ancora oggi esistente nella sua forma originaria.

L’intera area di Westminster comprende in realtà una serie di edifici che si potrebbero destinare temporaneamente ad un diverso impiego.

La sede non lontana del ministero della Sanità ospiterà la Camera dei Lord, mentre il più recente Queen Elizabeth II Conference Centre (QEII) sarà invece la nuova sede della Camera dei Comuni.